Visita al carcere di Bollate

In data 21/02/2020 gli alunni che si avvalgono dell’IRC delle classi 5aH, 5aG e 5aE si sono recati presso la Casa di reclusione di Bollate, accompagnati dalla docente di Religione Mariani Paola.

La Casa di reclusione di Bollate  rappresenta un’eccellenza italiana tra le carceri e, infatti, ha un tasso di recidiva inferiore alla media nazionale (17% rispetto al 70% nel resto d’Italia).

La visita è stata organizzata per permettere agli alunni di raggiungere una  maggior conoscenza del mondo che li circonda partendo dall’incontro con la realtà piuttosto che dai pregiudizi e dagli stereotipi. È  stata, inoltre,  un’esperienza in grado di smuovere la coscienza dei giovani, ponendoli in un contesto differente rispetto a quello quotidiano.  Il fine della visita era quindi, quello di far vivere ai ragazzi un’esperienza che arricchisse sia le competenze  scolastiche di “Costituzione e  cittadinanza”, sia il livello di coscienza  personale.

Gli alunni sono stati accolti da un detenuto che  li ha accompagnati come guida attraverso le varie strutture del carcere. Le classi hanno avuto modo di rendersi conto di come si svolge la vita carceraria; hanno visitato il maneggio, luogo dove i detenuti si prendono cura dei cavalli sequestrati e instaurano con loro un legame di cura e alcune aree lavorative quali il call center,  la vetreria, i laboratori per la riparazione delle macchinette del caffè e delle biciclette e le zone adibite allo svago (teatro, biblioteca, zone d’aria). E’ proprio all’ interno del teatro che gli alunni hanno avuto la possibilità di confrontarsi con alcuni detenuti, ponendo domande riguardo la loro vita all’interno del  carcere, potendo così capire la peculiarità  della Casa di reclusione di Bollate.

Alla fine della visita guidata un gruppo di ragazzi ha deciso di fermarsi a pranzare nel ristorante “InGalera”, gestito dai detenuti grazie all’impegno di Silvia Polleri, presidente della cooperativa sociale Abc, La Sapienza in Tavola. La signora Silvia ci ha raccontato che “InGalera” è il primo ed unico ristorante in Italia realizzato in un carcere, aperto al pubblico sia a mezzogiorno che alla sera, in cui lavorano i detenuti del carcere di Bollate, seguiti da uno chef e un maître professionisti.

Il ristorante nasce per offrire ai carcerati, regolarmente assunti, la possibilità di riappropriarsi o apprendere la cultura del lavoro, un percorso di formazione professionale e responsabilizzazione, mettendoli in rapporto con il mercato, il mondo del lavoro e la società civile.

Di ritorno da questa uscita didattica è stato chiesto  ai partecipanti di giudicare l’esperienza fatta. “Prima di andare credevo che i carcerati  vivessero  tutti chiusi in celle e con la divisa e invece ho scoperto che sono abbastanza liberi e senza divise. Hanno molte possibilità di lavoro e di recupero, come il maneggio, la serra e il teatro. Prima pensavo fosse assurdo aiutarli e invece, sono rimasta colpita.  Ora penso  sia giusto che debbano pagare per i loro sbagli, ma che comunque vadano sempre essere trattati per le persone che sono, perché questo lì aiuta a cambiare.” Afferma Benedetta. Come lei anche Daniela aveva un pensiero simile, cambiato dopo la visita: “Prima ero contraria alla  rieducazione dei carcerati, ma dopo la visita al carcere di Bollate credo che essa si debba realizzare, perché permette alle persone di cambiare e di migliorarsi.  Grazie a questa esperienza ho compreso che, anche se molto spesso i pregiudizi ci fanno  considerare i carcerati come “brutte persone”, invece, sono come tutti noi e, nonostante i loro errori, , cercano di scontare la loro pena per ricominciare una nuova vita, pulita e senza errori. Una vita migliore”.

In conclusione, questa visita è stata molto utile ai ragazzi e speriamo possa ripetersi in futuro.