L’Australia: una terra che scotta

di Elisa Di Lucchio, Francesca Damato, Filomena Calia, Giulia Alessandrello, Chiara
Falli, Israa Fougali della classe 3°C

L’Australia brucia da settembre e ad oggi, 13 gennaio 2020, è ancora in fiamme.
Secondo gli ultimi aggiornamenti siamo a 10,7 milioni di ettari percorsi dal fuoco in così poco
tempo e un miliardo di animali bruciati vivi.
Le cause e le colpe sono molteplici, iniziando dall’ignoranza e dalla poca attenzione da parte
degli uomini, 24 dei quali sono stati arrestati, per aver gettato a terra mozziconi di sigaretta,
fiammiferi o per non aver rispettato il divieto di accendere fuochi; inoltre a ciò, ci sono cause
atmosferiche, tra cui i fulmini e le forti folate di vento che hanno fatto cadere i tralicci della
corrente: questi drammatici avvenimenti sono il risultato del cambiamento climatico che sta
distruggendo molte zone della Terra.
Gli incendi sono talmente fitti che in queste condizioni domarli risulta impossibile, poiché i
mezzi aerei hanno difficoltà a volare per la scarsa visibilità e quindi a buttare l’acqua per
spegnere il fuoco; invece da terra i vigili del fuoco non possono intervenire perché sono oltre
il limite di sicurezza, che è pari a un’intensità di 4000 KW per metro lineare.
In questi mesi sono andati distrutti oltre 6000 edifici, di cui 2000 abitazioni. Gli sfollati sono
oltre 100000 e 28 persone sono morte, per non parlare della fauna che nel tempo potrebbe
estinguersi se ignoreremo questa preoccupante situazione.
Un’altra notizia inaccettabile e che ci lascia allibiti è che vengono uccisi molti cammelli,
importati dall’Africa nel 1700 come strumento di lavoro, per l’emergenza idrica.
L’Australia sta vivendo una vera e propria emergenza climatica: l’unico lato positivo è che ci
sono moltissime associazioni che raccolgono fondi per sostenerla e farla rifiorire ancora più
bella e più forte di prima. Noi studenti italiani non possiamo fare granché per L’Australia,
essendo molto lontani, però nel nostro piccolo abbiamo in mano il potere di aiutare
l’ambiente perché siamo il futuro del pianeta e la speranza della sua sopravvivenza.