Alice nel paese della quarantena

di SARTA ALICE 3B

 

“MAI AVREI PENSATO DI TROVARMI CHIUSA IN CASA A 16 ANNI “
Ho trascorso ore e giorni della mia “breve vita” a lamentarmi di ciò che non mi andava bene, trovando per ogni situazione il cosiddetto “pelo nell’uovo” che in qualche modo riusciva a rovinare tutto, persino a togliermi la felicità.
Ora mi sono resa conto di trovarmi in una situazione ben peggiore di quelle che ho vissuto: migliaia di persone vengono contagiate da un virus, e altre, per lo stesso motivo, addirittura muoiono.
È in questi momenti che ti rendi conto che ci sono situazioni spiacevoli e altre ancora peggiori.
Questa situazione rientra di diritto nella categoria “peggiori” e accomuna tutti: i contagiati che lottano per guarire, gli operatori sanitari che lavorano con turni disumani per tenerli in vita, e noi, costretti a stare in casa senza poter ricevere uno spiraglio di ossigeno almeno ogni tanto.
Per i ragazzi di 16 anni è veramente straziante non avere più la libertà di uscire a prendere una coca con un amico. I primi giorni è stata davvero dura, ma ho trovato qualcosa di positivo anche in questa situazione.
Ho imparato ad apprezzare la quotidianità, cosa che prima non facevo, mentre ora pagherei per svegliarmi presto la mattina, prepararmi e uscire per andare a scuola; avere la possibilità di vedere gli amici, riempiendo i miei giorni di VITA VERA e non di saluti dietro ad un pc.
Inoltre, in questo periodo in cui le cose da fare non sono molte, ho imparato a prendermi più cura di me stessa e grazie a questo riesco ad alzare un po’ di più l’asticella dell’autostima che purtroppo non è mai stata alle stelle.
Penso che la nostra crescita sia dovuta a tutte le esperienze che viviamo e per questo non si finisce mai di imparare. Viviamo e cresciamo ogni giorno scoprendo nuove cose e provando nuove sensazioni.
Ma devo anche ammettere che nonostante i lati positivi questo periodo non è certo facile per nessuno di noi. Nemmeno per chi è costretto ad uscire: farmacisti, dipendenti dei supermercati e operai delle fabbriche che producono beni di prima necessità. Beh, loro sì che stanno rischiando grosso!
Stare a casa acuisce la pigrizia, ma non è certo questo il momento per abbattersi. Bisogna fare di tutto per superare al meglio questa situazione.
Cerco sempre di tenere impegnata la mia giornata: tra le consegne da inviare ai prof, qualche esercizio fisico, serie tv e naturalmente il mio momento “master-chef” (resto una cuoca, anche in quarantena!). Non ultimo, una videochiamata con la mia persona speciale.
In questo modo riesco anche a far passare il tempo più velocemente. In sottofondo, il telegiornale ci ricorda di lavare queste benedette maniiii che vorrei non avere in questo momento!
Ma no, Alice! Ogni situazione può essere superata, mi dico. Basta metterci impegno e tutto si può risolvere, e soprattutto bisogna stare uniti – anche se distanti – ora più che mai!