Torna l’Erasmus Plus: welcome European guests!

Anche quest’anno la nostra scuola è stata invitata a partecipare al progetto europeo  Erasmus Plus che si occupa di istruzione, formazione e sport per gli studenti delle scuole superiori europee. Le associazioni partner di questo progetto sono Sport and Thought, Football as Therapy di Londra, The National Association of Educational Innovation and Inclusion in Schools del Portogallo, European Institute For Local Development di Grecia e l’associazione italiana l’Arca di Noé. Gli ospiti stranieri, assieme alla nostra dirigente Renata Cumino e alle docenti Lorenza Brucculeri e Giovanna Mapelli, il 14 dicembre hanno pranzato nella nostra sala con un menù proposto dal ristorante didattico “Olivettando”. Menù d’eccezione: come primo paccheri trafilati con crema di broccoli e grana seguiti da culatello in crosta di pane con mandorle su caponatina croccante e per finire una squisita millefoglie di pandoro e mousse ai marroni, il tutto accompagnato da un Montepulciano d’Abruzzo. In rappresentanza degli studenti dell’“Olivetti” sono intervenute le classi IIC per l’accoglienza degli ospiti e IIG per l’enogastronomia e il servizio in sala. Abbiamo deciso di intervistare la nostra prof.ssa Mapelli che ci ha gentilmente dato il suo parere sul pranzo svolto il 14 dicembre. «Il servizio al tavolo degli alunni di IIG è stato molto professionale e apprezzato da tutti i commensali», racconta la professoressa Mapelli. «Sul volto di qualche ragazzo era evidente l’emozione perché era la prima volta che lavoravano con “clienti” veri, al netto delle esercitazioni con i compagni di scuola. Anche il menù preparato dai ragazzi è stato molto gradito, soprattutto dagli ospiti stranieri che, chiacchierando a tavola, hanno sottolineato che ogni viaggio in Italia lo vivono sempre con grande gioia per le specialità gastronomiche del nostro paese».
A tavola non si è parlato di lavoro, né del progetto, perché si è scelto vivere il momento come fosse una pausa rilassante fra le attività del mattino e quelle del pomeriggio: le varie portate sono state le vere protagoniste del dialogo plurilingue fra i vari partecipanti. «Qualcuno come me, poco abituato a parlare in inglese – continua la professoressa Mapelli  – ha preferito ascoltare anziché intervenire. È stata un’occasione per riflettere sulla necessità di padroneggiare la lingua inglese per qualsiasi attività interculturale: quindi invito calorosamente i lettori di questo articoletto: qualsiasi età abbiate – conclude la docente- studiate e parlate bene la lingua inglese».
A cura di Sabrina Di Caro, Giada Riva e Maria Puma