La ristorazione post Covid-19: come cambierà?

di Elena Crispiatico 4 B

Tutti i gestori di bar e ristoranti stanno sfruttando questo periodo di chiusura per pensare a come rinnovare i locali, perché è chiaro che alla riapertura non potranno essere gli stessi di prima.

Mezzago, 5 maggio 2020.

58 giorni dal blocco di tutte le attività non essenziali italiane.

Tutto il mondo della ristorazione avrà subito e dovrà subire  dei cambiamenti quando l’emergenza del coronavirus si esaurirà, e questo è un dato di fatto. C’è chi pensa che le persone non vedranno l’ora di tornare nei locali per godersi la compagnia degli amici e chi invece sostiene che per i mesi seguenti alla riapertura, la gente sarà troppo intimorita dal contatto umano e starà comunque in casa molto più del periodo pre-pandemia. In ogni caso, tutto il settore sta già mutando, tante attività hanno sviluppato e stanno continuando a incrementare le loro capacità nel settore del delivery, dato che al momento tutti i locali sono chiusi. Tutti si stanno mobilitando anche in previsione della fase due, quando i locali torneranno accessibili e dovranno confrontarsi con una clientela diversa, chi perché prima lavorava prevalentemente con turisti e stranieri (che mancheranno per un po’ nel nostro paese), chi perché dovrà affrontare persone intimorite dal possibile contagio (nonostante, si spera, quando avverrà la riapertura, il rischio di contagio sarà minimo se non nullo). Sotto l’aspetto economico ci sono due cose da considerare: il problema nel pagare gli stipendi in questo momento di stop e il sicuro impoverimento generale che ci sarà dopo, perché gli effetti di questo blocco delle attività produttive scaturirà un’ulteriore crisi economica, oltre a quella del 2008 da cui il nostro paese si stava ancora riprendendo. Ci sono moltissimi lavoratori in cassa integrazione e altrettanti datori di lavoro che hanno deciso di effettuare dei tagli al personale per contenere le spese. Il punto è: quando si arriverà alla nuova “normalità”, questi imprenditori a corto di personale formato come faranno? Appena si potrà, le persone torneranno di corsa nei locali o continueranno a stare a casa, considerando anche il notevole risparmio nel cucinare a casa? Ciò che è sicuro, è che si preferiranno i locali con pochi coperti al posto di quelli affollati e ci saranno probabilmente problemi a reperire materie prime dall’estero e a pagare prezzi elevati per una cena, quindi, forse, la soluzione sarà modificare i locali, lasciando più spazio tra i clienti e dedicarsi a preparazioni con materie prime del territorio, facilmente reperibili e meno costose.

Oppure, tra un anno ci ritroveremo a magiare solo cibo di quarta gamma, prodotto da macchine asettiche e commercializzato sottovuoto in contenitori di plastica monouso, con la cosegna tramite drone e pagamento digitale, perché i soldi fisici saranno spariti. Gli aperitivi si faranno solo tramite Zoom e tutta la nostra vita sarà racchiusa nei dispositivi elettronici che avremo, who knows?