Buon compleanno, tavola periodica (sempre più indispensabile in cucina)

All’Istituto alberghiero studiamo e manipoliamo gli alimenti. Dal secondo anno, con lo studio della chimica, impariamo che le tecniche utilizzate in cucina vedono come protagonista proprio questa disciplina. Cucina e “cocktail” molecolari sono in continua crescita e di conseguenza nascono anche nuove ricette. Fermiamoci per un attimo a pensare ai meravigliosi aromi che si sprigionano nei forni e nelle pasticcerie, alla doratura e alla deliziosa crosticina di alcuni alimenti. Da dove hanno origine? Ebbene sì: sono il risultato di innumerevoli reazioni chimiche. ma tutto ciò da dove ha origine?

C’era una volta Mendeleev
Facciamo un salto nel passato: il 6 marzo 1869 la tavola periodica degli elementi venne presentata per la prima volta alla Società Chimica Russa dal suo ideatore, il Dimitri Mendeleev. Compie quindi 150 anni. Il grande chimico russo voleva aiutare chi non comprendeva il linguaggio di questa disciplina, così creò 65 carte (una per ogni elemento conosciuto) in cui erano presenti le principali proprietà e il loro peso atomico. A quanto pare, solo durante il sonno che Mendeleev (nella foto) capì come ordinare gli elementi. Gli elementi chimici che mise in ordine erano 63 (oggi sono 118) ma prevedendone la scoperta di altri, lasciò delle caselle vuote. Con il passare degli anni la tavola periodica più che invecchiare, migliorò, ma c’è chi dubita in una sua espansione: basta osservare il tempo richiesto dai laboratori per identificare gli ultimi quattro elementi, ovvero 10 anni. Tra dubbi e teorie le ricerche continuano, almeno per provare ad isolare il 119esimo elemento, quello che segnerebbe il punto di partenza per una nuova riga della tavola periodica.

Le tavole alternative
Pur essendo uno strumento scientifico, la tavola è stata anche utilizzata come fonte di creatività. Le sue rappresentazioni sono oltre 700 in mezzo secolo di storia. C’è la tavola periodica “fotografica” di Theodore Gray, con numerose immagini correlate a ciascun elemento, ma disponibile solo in lingua inglese, c’è la tavola periodica che rappresenta le razze dei gatti, divise per pelo corto, lungo e incroci, c’è quella delle bevande alcoliche più conosciute e quella sui vari tipi di carne o pesce, suddivisi in carni rosse, pollame, pesce e “misti”, fino ad arrivare alla tavola periodica delle abbreviazioni e degli emoticon.

L’invito dall’Unesco
L’Unesco ha dichiarato il 2019 l’anno della tavola periodica degli elementi. La professoressa Rosamaria Guida, la nostra prof. di Chimica, avendo ricevuto l’invito via e-email dall’organizzazione internazionale, si è recata il 29 gennaio scorso a Parigi in occasione della cerimonia ufficiale inaugurale dell’International Year of Periodic Table (Iypt). «Un’esperienza emozionante – ci ha raccontato – tra interventi, momenti spettacolari con musica e video». Era stato allestito anche il bar della chimica dove erano serviti cocktail e gelati. Tra i tanti interventi, la professoressa Guida ha seguito quello del Premio Nobel della chimica 2016 Ben Feringa che ha parlato dell’importanza della collaborazione internazionale: i chimici «hanno un linguaggio universale – ha detto – che usa gli elementi e le molecole, e non ha confini». Mendeleev è stato un «vero genio della chimica», secondo il Nobel Ben Feringa. La prof. ha avuto la fortuna di ascoltare la lezione dell’unico scienziato ancora vivente che ha dato il nome ad un elemento chimico, il 118esimo: Yuri Oganessian, direttore scientifico del laboratorio Flerov, istituto unito di ricerca nucleare di Dubna in Russia. Fuori dall’auditorium principale ha preso parte a dimostrazioni pratiche di chimica e ha potuto ammirare una serie di tavole periodiche storiche ed originali. Alcuni di questi momenti li abbiamo rivissuti in aula in un video che spiegava, in modo spettacolare, come l’uomo da sempre cerca di portare ordine nel caos e luce ne buio. D’altronde quello che separa l’uomo dalla bestia è la conoscenza. Con la sua opera Mendeleev ha contribuito a dipanare molte ombre e a mettere ordine nella conoscenza chimica, quindi nella conoscenza della materia di cui tutti noi siamo costituiti.
A cura di Rachele Viganò e Gian Marco Sciarra